Nuovo prezzo per il Canone Rai in questo 2025 iniziato da poco: la notizia era stata già ufficiosamente diffusa tramite il web, ed è stata confermata nelle prime settimane dell’anno nuovo generando un notevole malcontento anche per coloro che avevano sperato in una gestiome meno speculativa ed invasiva di questa forma di imposta, confermata anche per il 2025.
Al netto dei desideri di una notevole percentuale di italiani infatti il Canone televisivo non è stato solo confermato ma ha subito un aumento rispetto al 2024, seguendo la naturale forma di applicazione del calcolo economico. A quanto ammonta il Canone Rai? E perchè sostanzialmente continua ad esistere a distanza di così tanto tempo? Proviamo a scoprirlo.
A che serve il Canone Rai?
Il “senso” del Canone Rai è spiegato dalla necessità che hanno molte nazioni di finanziare il contesto televisivo pubblico, per questo viene legato il nome della Rai da sempre, che è basilarmente la tv di stato (anche e sono oramai presenti diverse condizioni che esulano il servizio pubblico come varie aziende private). Il prezzo per questo motivo può essere modificato anche ogni anno, in teoria.
L’ultimo grosso cambiamento strutturale risale al 2016: l’allora governo ha infatti riformulato il calcolo ed il pagamento del tradizionale canone televisivo portandolo ad una condizione rateizzata in automatico, che ha ridotto l’impatto del pagamento in un’unica soluzione, sicuramente considerabile parte del problema come lo conosciamo oggi, anche nel 2025 appena iniziato.
Quanto costa oggi?
Lo scorso anno attraverso una modifica al Canone Rai nella sua essenza l’importo annuo che resta rateizzato è stato portato da 90 euro a 70 euro, modifica però no ncofnermata per il 2025, che ha visto il ritorno alla precedente stesura, quindi anche per questo anno in corso torneremo a pagare 90 euro annui dilazionati come di consueto e legati alla bolletta della luce.
- Questo si sviluppa nell’arco di ogni mese, per 10 mesi, con una cadenza di 9 euro al mese
- Il pagamento in questo modo risulta essere “meglio digerito” dalla cittadinanza
Nonostante questo, ed una riduzione dell’importo generale, arrivata proprio nel 2016 da 113 a 90 euro, il Canone Rai resta probabilmente la tassa che viene evasa più spesso e con maggior facilità, secondo vari analisti questo genera una sorta di effetto “cane che si morde la coda”: Il Canone Rai continuerà ad esistere, teoricamente fin quando non un numero sufficiente di persone non deciderà di pagarlo.
E’ ancora presto per definire il futuro della tassa televisiva: generalmente trattandosi di una tassa che non ha mai subito una accettazione totale da parte della cittadinanza, è probabile che possa mantenere questa formulazione anche in futuro. Lo stato ha la possibilità di sviluppare delle modifiche condizione che non ha migliorato il problema alla fonte.