Canone Rai: la novità lascia senza parole, ecco il nuovo prezzo

Novitò di prezzo per il Canone Rai, cambio che ha fatto molto discutere ancor prima dei cittadini, varie parti politiche, che hanno trovato una sorta di “tregua” solo pochi giorni prima dell’inizio del nuovo anno. Condizione che ha portato la tariffazione televisiva a subire una ulteriore forma di cambiamento, anche se la struttura resta quella conosciuta da tempo.

Si tratta probabilmente della tassa più impopolare applicata al contesto italiano, pur non essendo economicamente proibitiva per molti, la sua stessa esistenza è fonte di fastidio ma anche di vere e proprie proteste, che da tempo sono arrivate anche in politica. Al tempo stesso è difficile aspettarsi in tempi brevi quindi in pochi anni una abrogazione del Canone Rai.

Perchè esiste il Canone Rai

A cosa serve il Canone Rai? La sua funzione è molto semplice da spiegare, rappresenta infatti il modo più pratico ed efficace (almeno in teoria) di sviluppare una opportuna tassazione legata alla televisione, non sul suo utilizzo quanto più sulla forma di possesso dell’elettrodomestico. Infatti il Canone Rai non è costituisce un pagamento “volontario” bensì obbligatorio

Pur non essendo spesso percepito come tale, il Canone Rai mantiene una forma obbligatoria per quasi tutti i cittadini (esistono delle esenzioni, da ottenere però con delle apposite domande da presentare a cadenza annuale), e serve a finanziare il servizio pubblico ma anche le singole imposte di questo tipo sono tassate dallo stato stesso di circa il 14 %.

Quanto costa nel 2025?

La funzione quindi è chiara, ma lo Stato italiano non è stato mai in grado di addolcire questa imposta neanche nella sua struttura recente, fatta di un canone rateizzato e legato alla fornitura dell’energia elettrica. Nel 2024 il prezzo del Canone Rai è stato ridotto a 70 euro annui, contro i precedenti 90 euro stabiliti dall’integrazione di questa formula.

  • Dal 2025 tuttavia il Canone Rai ritornerà a “costare” annualmente 90 euro come è stato del resto dal 2016 al 2023
  • Questo è stato necessario per fornire un importo adeguato in termini di utilità per lo stato

Ancora oggi infatti il servizio pubblico è sotto finanziato, del resto i vari governi che si sono susseguiti hanno formulato varie ipotesi per mantenere la tassazione televisiva ma al contempo renderla “accettabile”. L’attuale formula che ha sostituito il pagamento del bollettino unico è comunque considerata più efficace, pur non avendo risolto il problema.

Attualmente è difficile concepire la “sparizione” del Canone Rai semplicemente perchè non esiste un altro motivo diretto per finanziare il servizio pubblico che è ancora in gran parte finanziato dallo stato stesso. Condizione che è un problema annoso da anni, solo parzialmente risolto almeno in teoria dalla rateizzazione, ordinata dall’allora governo Renzi.

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