Cosa succede se trovi vecchi buoni postali? Ecco quanto puoi guadagnare

Ritrovare e portare alla luce vecchi buoni postali può identificare una vera e propria scoperta che può portarci indietro anche di parecchi anni per quelli che sono ancora oggi, seppur con alcune differenze, degli strumenti economici / finanziari ancora attivi ed utilizzati. Vecchi buoni postali possono anche rivelarsi molto interessanti per guadagnare.

Anche se molto antichi, esistono delle condizioni specifiche che possono portarci a far riconoscere questi beni effettivi di tipo economico e valutario attraverso le Poste italiane moderne. In questo modo possiamo ottenere il corrispettivo accumulato nel tempo in termini di interessi applicati nel corso del tempo. Ma quanto possiamo guadagnare? E come farlo?

Vecchi ritrovamenti

Il buono postale ha una struttura simile al libretto postale, ed è di fatto la risposta da parte delle Poste Italiane, fin da epoche molto remote, per garantire ai cittadini italiani una forma di strumento di risparmio che però sfrutta il senso dell’obbligazione. Sostanzialmente associando una forma di denaro ad un buono postale possiamo anche ottenere una forma di guadagno progressivo.

Ogni forma di obbligazione garantita dallo stato italiano (e gestita dalla Cassa di Depositi e Prestiti) opera in questo modo, oggi i buoni postali sono differenziati per durata e percentuale di guadagno (che è calcolata, quindi sempre stabile e fissa). Quelli antichi erano proporzionalmente più convenienti di quelli moderni e possono essere anche soggetti a rivalutazione.

La valutazione dei vecchi buoni postali

E’ il caso di vari italiani che hanno riportato alla luce buoni postali concepiti proprio per generare un guadagno applicato alla somma disposta inizialmente con gli interessi accumulati nel corso del tempo. Tutti i buoni postali avevano ed hanno una scadenza, generalmente quella massima è di 20 anni dal momento dell’apertura.

  • Ma in caso di buoni postali molto vecchi ad esempio risalenti alla metà o anche prima del Novecento possiamo ottenere una rivalutazione tramite rimborso

Infatti se il diretto intestatario oppure uno dei parenti stretti, coniuge o eredi possono dimostrare il ritrovamento avvenuto negli ultimi 10 anni. Inoltre il denaro non deve essere stato rivalutato negli ultimi 20 anni. Non sempre la richiesta viene accettata, in fatto di rimborso dalle Poste Italiane (vari casi hanno necessitato la presenza di un elemento professionale).

In diverse situazioni però le condizioni sono state rispettate e buoni degli anni 40 ad esempio da 500 o 1000 lire hanno generato, considerando il fattore di rivalutazione e conversione un rimborso anche di decine di migliaia di euro. Per questo motivo la ricerca del libretto non riscattato e dimenticato da qualche parte è divenuta conosciuta.

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