Lisbona, andiamo! Quest’anno, a Capodanno, non pioverà. È una promessa piena di luce.
Perché quella, alla foce del Tago, è padrona del cielo e degli occhi.
Sono le feste del cielo azzurro e alto; l’aria sarà mite e anche se al cambiare dell’annola luna sarà sottile e appena nata, ci penseranno le decorazioni luminose a rendere il suo chiarore limpido e il senso della festa.
Lisbona, le tue luci per tradizione s’accendono a novembre e non hanno eguali. Non soltanto l’albero che illumina Praça do Comércio, o il sorprendente cuore di filigrana luminosa a Praca Camões; non solo le luminarie e le proiezioni colorate che trasformano le strade, i tanti mercatini o la ruota panoramica. Ma anche quelle luci che si spandono sulle facciate dei palazzi ricoperte di azulejos, che cambiano la realtà e ti fanno protagonista di un sogno.
Lisbona, durante le feste sai di zucchero, latte e frutta candita come i tuoi dolci che a dicembre si moltiplicano per non far mancare mai l’abbondanza e per benedire la prossima stagione del raccolto.
E, più del solito, Lisbona, sei piena dei tuoi suoni miracolosi. Alle note del Fado che sempre sfuggono, avvolgenti, dalle porte socchiuse dell’Alfama, della Mouraria o dei quartieri antichi, per le feste s’aggiungono i concerti e i canti nelle Chiese e nei luoghi della cultura.
I tuoi cori, i tuoi canti tradizionali, le musiche delle altre regioni portoghesi si rincorrono ovunque e s’intrecciano con le luci, con i sapori e con ogni meraviglia che si moltiplica quartiere dopo quartiere, salendo e scendendo per le sette colline, affacciandosi ai Miradouros che, dall’alto, raccontano la città.
Lisbona, andiamo! Portaci a scoprire la grande festa al Terreiro do Paço e poi dopo i fuochi d’artificio nelle altre piazze e nei quartieri lungo il fiume. Facci rifugiare nelle tre piccole botteghe storiche dove in bicchieri minuscoli (o di cioccolato), si beve la ginjinha, il liquore dolce a base di amarene, zucchero, acqua e cannella che da solo è tutto una festa.